Cosa rischia chi non va alla riunione di condominio?

Partecipare alla riunione di condominio è obbligatorio? Ecco cosa rischia chi si assenta e come può difendersi chi non è stato avvisato dell’assemblea.

La riunione di condominio è senza dubbio uno strumento utile per i condomini, che riescono a deliberare sulle questioni più importanti, regolando questioni che riguardano tutti indistintamente. Può succedere, però, che qualcuno di loro non si presenti, magari domandandosi quali saranno le conseguenze. Ecco quindi cosa rischia chi non va alla riunione di condominio, a seconda della motivazione.

È obbligatorio andare alla riunione di condominio?

L’assemblea di condominio è un diritto fondamentale per i condomini, necessaria a discutere sulle decisioni che riguardano i beni comuni, ma anche per sollevare eventuali problemi. Le decisioni dell’assemblea condominiale riguardano in genere tutti gli aspetti principali del condominio, sia dal punto di vista tecnico (nomina dell’amministratore ad esempio) che riguardo alla sicurezza (installazione di telecamere, ricostruzioni).

Allo stesso tempo l’assemblea può deliberare anche riguardo alle violazioni del regolamento, perfino comminando delle sanzioni ai condomini che le hanno commesse. Di conseguenza, la riunione di condominio consente ai condomini anche di risolvere le controversie e in genere far valere i propri diritti. In ogni caso, non è obbligatorio andare alla riunione di condominio. Si tratta di un diritto e non di un dovere, a cui i condomini possono rinunciare per svariati motivi.

Non essendo obbligatorio, i condomini possono perfino non presenziare mai senza essere sanzionati o perdere la possibilità di esercitare il proprio diritto in un secondo momento. Un condomino che non ha mai partecipato all’assemblea può, per esempio, scegliere di presenziare per votare su una questione che ritiene particolarmente importante. Ovviamente, però, chi non va alla riunione deve accettare le conseguenze.

Cosa rischia chi non va alla riunione di condominio

La riunione di condominio non rappresenta quindi un dovere dei condomini, però è innegabile che l’assenza possa portare alcune conseguenze. Anche il condomino assente, infatti, deve sottostare alla deliberazione – purché sia avvenuta secondo la legge – senza potersi opporre validamente. Di conseguenza, anche l’assente deve pagare le spese per cui ha deliberato l’assemblea.

Chi non va alla riunione di condominio rischia quindi di doversi rimettere a decisioni che non approva e su cui non ha espresso le proprie opinioni. Anche quando il voto dell’assente non sarebbe stato determinante nella votazione, non si può escludere che il condomino avesse potuto apportare un diverso contributo e magari quelle informazioni avrebbero portato a una deliberazione differente. Si tratta comunque di una possibilità, che l’assente perde inevitabilmente.

Nel caso peggiore, ma remoto, un solo voto di differenza avrebbe potuto cambiare completamente l’esito della riunione. Senza contare, poi, che non andando alla riunione di condominio è impossibile avanzare proposte e sollevare questioni, non avendo quindi alcun ruolo nell’andamento del condominio, se non il passivo rispetto delle deliberazioni.

Chi non vuole andare alla riunione di condominio deve quindi sapere che ciò non pregiudica in alcun modo l’efficacia delle decisioni, a meno che siano impugnabili per altre motivazioni. Bisogna poi valutare se esiste un impedimento personale per cui il condomino non può presenziare, perché in questo caso è sufficiente procedere con una delega. Diverso ancora è il caso in cui il condomino non va alla riunione perché non è stato avvisato.

Mancato ricevimento della convocazione e impugnabilità della decisione dell’assemblea

Per garantire ai condomini l’esercizio del proprio diritto, ognuno di loro deve ricevere almeno 5 giorni prima della riunione l’avviso di convocazione, contenente l’indicazione dell’ordine del giorno. Essendo la partecipazione all’assemblea di condominio un diritto, infatti, i condomini non sono tenuti a parteciparvi ma devono avere la possibilità di scelta.

Chi non riceve l’avviso di convocazione, lo riceve a meno di 5 giorni dalla riunione oppure a un indirizzo sbagliato può impugnare la delibera dell’assemblea, in quanto non ha potuto parteciparvi. In particolare, la decisione dell’assemblea può essere impugnata:

  • Entro 30 giorni dal ricevimento del verbale;
  • in qualsiasi momento in caso di mancato ricevimento del verbale.

Chi non riceve l’avviso ma partecipa comunque all’assemblea, magari perché lo ha saputo da un altro condomino, perde il diritto di impugnare le decisioni, a meno che la sua partecipazione serva a contestare il mancato ricevimento della convocazione.